domenica 19 agosto 2012

Soffice bianco.

Quando il foglio è bianco a volte va lasciato vuoto, e riempirsi le viscere prima di poterle svuotare.
Dare tempo e spazio a sè stessi, stendersi, respirare e niente. Non sognare, non pensare. Lì morire per degli istanti, isolati da tutto, da tutto quello che cerca di stimolarci nonostante il nostro voltargli le spalle, da tutto il superfluo.
Quanto lontani bisogna essere dagli occhi della gente, dai gomiti alti di chi non cerca, dalle gambe di chi non sa più correre? Coprire gli occhi con un velo trasparente lungo tutta la testa, che stringe le orecchie facendoci sentire nient'altro che tranquilla finzione.

Insensibilità, apatia.

Due parole che iniziano con una negazione. Non sensibilità, non emotivo.
Rifiuto, negativo, passivo, sputo, fumo, sguardo, pioggia, freddo, no. Calma. Una culla che ti priva.

E una mano con un pennello scende, ti colora il vuoto mentre dormi e ti da un quadro. Tra gli occhi e l'occhio della fantasia, una macchia di tanti colori, un caleidoscopio di luci, laser verdi intravisti in un fumo denso e dolce. Lì l'angelo pittore bussa e sussurra svegliati. Il foglio bianco va tutto riempito, il vuoto va colmato.

Sale l'affosso senza motivo, è questione di equilibrio, un po' si è su e un po' si è giu. Una battaglia tra i vari demoni dentro di me, le passioni, i desideri, che finisce a volte con un ciao.
Ciao, mi stendo. Ciao, non fate troppo rumore in testa. Ciao, torno appena avete finito.
E tra il potenziale e l'azione si alza un muro, il "potrei, vorrei", spesso piu' alto del muro di una prigione, piu' liscio di un castello di vetro, piu' fragile di una casa di paglia.

Stop. Cadi muro. Adesso. Lasciami libero velo. Non esisti e non sei mai esistito. Ti ho inventato io e ti sei stretto intorno solo perchè mi hai illuso con le carezze alla coscienza, col suono candido del "non importa, è fuori dal tuo corpo, non puoi controllarlo".
Ma dove si va adesso? Dove sei felicità? Quando mi avvolgi e poi mi lasci solo, quando mi accompagni e poi scappi...
Cosa sei davvero? Sei un vizio, o sei un'illusione. Un cammino, o sei perfezione.
Non lo so...
Ti aspetto ancora, ogni volta che cala il buio. Quando anche le cose che hanno forma smettono di averne. Vienimi incontro...

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