martedì 18 settembre 2012

Costruirsi, conoscersi, superarsi.

Non riesco a dormire e stavo cercando articoli interessanti da leggere, pezzi di blog altrui, vecchi ricordi di frasi ricalcate nella mente. Si sono fatte le 2.20 eppure stanotte l'insonnia non vuole lasciarmi. Poco male!
Dopo aver fatto un giro tra i miei blog preferiti, e non trovando più nulla di accattivante, preso dalla sete contrastata dalla pigrizia di alzarsi a prendere l'acqua, HO DECISO DI SCRIVERE! Ebbenesì, un salto da ozio a schizofrenia creativa, da paranoia passiva a frenesia attiva, dal praticello docile alla tempesta marziana.
No, non sono sotto LSD.
Non ho voglia di parlare di me e mi sto gustando questi momenti di solitudine in cui sto pensando e non pensando. Non è che mi sto chiudendo in me stesso e non voglio più comunicare i miei pensieri, è solo che ho bisogno dei miei spazi e dei miei momenti. E ora è un momento di silenzio perché devo ascoltare.
Ascoltare dentro.
Ho capito (ricordato) che spesso poniamo domande sbagliate, e le domandiamo all'esterno di noi. Mi illudo di poter ricevere la risposta giusta quindi, e l'insoddisfazione è automatica. Ma ho davvero limiti io, che sono la manifestazione del cosmo in scala? Io che posso entrare nei segreti della natura, scalare montagne, uccidere gli dei, rigettare ogni pensiero e rimettermi in gioco?
Allora non è importante chiedere fuori quanto chiedere dentro. Vediamo la bellezza fuori quando è in noi (cit) e giriamo il mondo per osservare tutto e ci dimentichiamo di guardarci dentro (cit).
Grazie a te per avermelo ricordato.
Questa notte sembra così lunga e pensando (ehi, un gerundio!), vorrei strappare al cervello un ultimo barlume di scherzo. Ma non voglio scrivere più, voglio ascoltarmi ancora...

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