sabato 13 settembre 2014

Un istante prima del sorriso.

L'abbaglio del cash freca più di una botta di coca. Il sogno dei soldi ti imprigiona e ti schiavizza fino a renderti dipendente e assuefatto all'idea di dover vivere per accumulare e accumulare.

Accumula e accumula.

Ma dove ce ne andiamo adesso? Siamo fatti di sogni che non ci fanno dormire, e ci rigiriamo nella nostra insonnia. Dolce ansia e dolci paranoie affogano tutto. Soffochi.


Ma infondo oggi sono felice, anche se nostalgico. Sono davvero felice perché...
In realtà non lo so perché. Lo sono e basta, e sguazzo nella musica.
Perdersi nelle note e affondare in un oceano di suono dovrebbe diventare sport, così potrei magari diventare anche un campioNON DICO PIU CAZZATE, va bene. Campione non posso esserlo, però posso continuare a sguazzare senza fregarmene, e credo proprio che lo farò fin quando potrò respirare. Che infondo tra gli esecutori e i musicisti c'è una differenza abissale, ed ho scelto sempre di far parte della sfera della musica rispetto a quella dei cosiddetti 'sterei umani', incapaci di creare e buoni solo a riprodurre. Un po' come i cinesi, ma questa è un'altra storia.

Ti è mai crollato tutto sotto i piedi, pur essendo costretto a non dover lasciar cadere tutto? E' un dono lasciato agli ultimi, ai pochi che possono capire il loro compito come fosse un destino.
Forse un destino esiste, ma non per tutti. Forse un destino esiste solo per chi crede nel destino, per chi ha una determinazione così forte da poter inseguire il proprio destino. E così il destino diventa solo una scelta più forte delle successive deboli volontà, il destino diventa succube della propria mente, e diventa un'imponente affermazione.
Oh, quanto costa la felicità. Costa più attimi di tristezza. Costa più attimi di sofferenza. Ma quanto ne vale la pena.



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