lunedì 15 settembre 2014

Cavie e condizionamento.

"People with no morals often considered themselves more free, but mostly they lacked the ability to feel or to love."
-- C. Bukowski

Ora che ho smesso di fumare i miei polmoni sorridono e il mio cervello esplode!
Ma oggi uno sfogo contro il mondo ci sta tutto. Voglio la vita, e superati gli esami la riavrò in mano. Mia e solo mia, non guadagnerò la libertà, ma qualcosa che si avvicina.
Le persone, comunque, saran sempre le stesse sempre. A qualunque età. Sempre gli stessi modelli: il traditore, l'ingenuo, il furbo, l'arrampicatore, il generoso, etc.
Tutto un tratto sembra quasi di conoscere già tutti.
Non dipende da noi fin quando non lo desideriamo, e non dipende dai genitori più di quanto noi non vorremmo desiderarlo. Dipende principalmente dalla società, che insiste in questo periodo a plasmarci ancora di più, e mi basterà citare l'esempio di quanti ragazzi si sentono gay sin dal liceo. C'è un bombardamento mediatico, c'è l'installazione del dubbio nelle menti delle persone da parte della società. La domanda non è sei etero o gay. La domanda è:



E se io fossi gay?

Con seghe mentali annesse e concesse, si viene sottoposti ad uno stress che porta la persona alla fine del percorso mentale stremata, e spesso 'costretta' a rassegnarsi all'idea di esserlo, perché 'altrimenti per quale motivo mi faccio queste domande e non riesco a venirne fuori?'. Ecco gli esperimenti mentali a cui ci sottopongono giorno dopo giorno. Siamo tante piccole cavie da macello mentale, in tutti i sensi. 

Combatti il tuo cervello, combatti ciò che vogliono che tu sia! Non arrenderti inutilmente! 
Facciamo un gioco, prova a immaginare: quante decisioni compi al giorno? 
La risposta ti pare scontata, ovvia, quasi immediata: un miliardo! Forse anche più!
E in verità, della tua vita, decidi poco e 'n cazzo. 
Finchè così vorrai.




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